Cos’e’ la mindfulness?
Affonda le sue radici nella meditazione orientale, ma non ha niente a che vedere con la religione.
La sua diffusione nel mondo occidentale si deve al Prof. Jon Kabat-Zinn, medico statunitense e pioniere della mindfulness, termine difficilmente traducibile in italiano (quello che gli si avvicina di più è ‘nuda consapevolezza’). La “mindfulness” si sta diffondendo molto negli ultimi anni negli Usa (300 ospedali offrono questo servizio), in nord Europa e da qualche anno anche nelle grandi città italiane, da un paio d’anni si parla di mindful revolution. Sta trovando applicazione in diversi settori: luoghi di lavoro, promozione della salute, relazioni sociali, carceri, aziende, scuole, vita privata, sport.
La validità e i benefici di tali pratiche millenarie è confermata da centinaia di ricerche scientifiche. Basti pensare che solo nel 2013 sono state censite 549 pubblicazioni scientifiche sulla mindfulness. Pubblicazioni redatte da centri universitari medici di primo ordine. Continuano ad esserne pubblicate circa 600 all’anno.
Questo corso è aperto a tutti, spesso la “mente del principiante” è il migliore atteggiamento possibile per rivolgersi alla meditazione.
Obiettivi:
Gestire le emozioni e il flusso dei pensieri ricorrenti.
Comprendere e modificare propri automatismi e abitudini non salutari.
Migliorare o risolvere dolori fisici.
Accogliere ed affrontare le situazioni difficili causa di stress.
Migliorare le relazioni interpersonali.
Esplorare e migliorare la qualità dell’interazione tra corpo e mente.
Coltivare gentilezza e benevolenza.
Prendersi cura di se stessi (self-care).
Inoltre i risultati riguardano: diminuzione della rabbia, dell’aggressività, calo del numero di tendenze suicide, aumento dell’attenzione, migliore gestione delle emozioni difficili e della comunicazione, sensibile diminuzione dei problemi legati all’A.D.H.D. (disturbo da deficit di attenzione/iperattività, specialmente nei bambini).
Se eseguita con costanza, questa pratica porterà ad una maggiore capacità di gestire il dolore cronico, alla riduzione dei sintomi di ansia e depressione.
Altri studi basati su ricerche hanno dimostrato che un programma di meditazione può’ ridurre la pressione alta, il colesterolo, l’arteriosclerosi, oltre che portare a un minor tasso di attacchi cardiaci e ictus.
Impegno richiesto ai partecipanti:
Oltre alla partecipazione agli incontri, i partecipanti sono invitati a dedicare circa 60 minuti al giorno a pratiche proposte durante ciascun incontro.
Gli esercizi per casa costituiscono una parte fondamentale del programma e, vista la piacevolezza degli esercizi e i benefici che se ne traggono, essi diventano presto una felice abitudine alla quale ci si rivolge con entusiasmo e serenità.
Il percorso prevede 8 incontri di 2,5 ore circa ciascuna, più una giornata di full immersion.
Il dono della Mindfulness è un investimento a breve termine che vi aiuterà a vivere pienamente per il resto della vita.
Psicologia e Salute: il cervello “parla”, il sistema immunitario “risponde”
La relazione fra stress e malattia non è di tipo semplice ma dipende da differenze individuali biologiche e di personalità, dal contesto, dalle risorse che abbiamo a disposizione e, soprattutto, dalla percezione dell’evento stressante stesso. Fino a poco tempo fa si pensava che lo stress psicologico contribuisse allo sviluppo di specifiche malattie ‘fisiche’, in particolare quelle cosiddette ‘psicosomatiche’, come ad esempio la dermatite. Successivamente tuttavia la ricerca ha messo in evidenza nuove relazioni tra fattori psicologici e malattie come ictus, tubercolosi, diabete, leucemia, cancro, vari tipi di malattie infettive, e perfino la comune influenza. Il cervello è collegato sia con il sistema endocrino (ormonale) che con il sistema immunitario. Nuove discipline come la neuro-psico-endocrinologia e la neuro-psico-immunologia hanno contribuito a migliorare la nostra comprensione dei processi complessi che contribuiscono a produrre uno stato di salute o di malattia.
Andiamo a esaminare le influenze psicologiche sui processi immunitari. Una ricerca degli anni Settanta pubblicata su Lancet evidenziava come le emozioni legate al lutto (in questo caso la perdita del coniuge) esercitassero un’influenza negativa sul sistema immunitario. Altre ricerche hanno evidenziato che la funzione immunitaria e’ in rapporto sia con la qualità della relazione col coniuge che con la disoccupazione.
Il nostro cervello quindi, o meglio le sue funzioni mentali, sono in grado di comunicare con il sistema immunitario. Si può dire che attraverso questi canali di comunicazione si può indebolire la resistenza del nostro organismo agli agenti patogeni (che producono malattia), o viceversa, si trasmettano dei segnali di rinforzo positivo.
Ricerca e Risultati: Dal 1979, il Center for Mindfulness si dedica alla ricerca degli effetti del programma Mindfulness sulla salute, anche attraverso studi pilota e ricerche su larga scala finanziate dal National Institutes of Health. Fin dagli inizi della Stress Reduction Clinic presso la Medical School University of Massachusetts e successivamente in altri centri di ricerca medica delle più prestigiose università americane ed internazionali, le ricerche mediche hanno dimostrato coerenti, affidabili e riproducibili dati sulla riduzione dei sintomi relativi ad un’ampia gamma di patologie e disturbi, sia a livello fisico che psicologico. Molte di queste ricerche hanno valutato i benefici di questi cambiamenti nel corso del tempo, fino a quattro anni di follow up.