Dato che quest’opera è tratta quasi completamente dalla trascrizione delle registrazioni delle lezioni tenute personalmente dal Dott. William Garner Sutherland, ho vissuto tutto il lavoro di traduzione in lingua italiana, con uno spirito sempre animato dalla curiosità professionale e, l’immedesimarmi nell’aula in cui si svolgevano le lezioni è stata per me una continua emozione. Con questo caposaldo della letteratura e della filosofia della medicina osteopatica mi rendo consapevole che il modo di insegnare del Maestro è senza uguali, profondo e peculiare, cercando di rendere conscio il discente, attraverso la visualizzazione della fisiologia interna della regione palpata e della totalità del corpo di comprenderne il funzionamento e quindi capire come metterlo in condizione di attuare delle autocorrezioni senza l’ausilio di forze, prive di controllo per direzione ed energia, dall’esterno. L’interpretazione di cosa il corpo, tramite la palpazione e attraverso il controllo del peso corporeo dell’osteopata, stia comunicando e di come l’operatore possa aiutarlo, per mezzo delle leggi che governano la fisiologia corporea e la gestione del liquor con la sua Intelligenza, a risolvere da solo le alterazioni fisiologiche, che noi denominiamo strain, è uno degli iniziali punti cardine sottolineati dal Dott. William Garner Sutherland insieme alla forma mentis distintiva, che deve caratterizzare l’osteopata, associata ad un apprendimento trasmesso di mano in mano, rende questa metodo di approccio, un’arte. Il progetto è stato sviluppato con un pensiero di base ricorrente rivolto ad effettuare una traduzione il più possibile letterale, per cercare di lasciare la mente del lettore libera di spaziare e quindi senza condizionamenti interpretativi. Ad esempio il termine “juice”, non a caso sempre tra virgolette, è stato tradotto con “succo” ma potrebbe trovare significati diversi e specifici a seconda del contesto. Per evidenziare l’evoluzione della terminologia nel tempo abbiamo, di comune accordo, addirittura lasciato letterali dei termini ormai obsoleti come “lussazione, distorsione ecc. Riguardo la veste grafica dell’impaginato si è cercato di mantenerla lineare a quella originale per stimolare il fruitore a fare una doppia lettura inglese-italiano al fine di arricchire la conoscenza filologica, per chi possiede l’autentico in lingua. Mi auguro che questo testo possa incoraggiare la diffusione e la divulgazione della medicina osteopatica in Italia e guidi l’insegnamento in una direzione più vicina possibile a quella originale del Maestro.
Giuseppe Caranti D.O.